30 anni fa debuttavano in Italia i pick-up Opel Campo. Versioni Sportscab e Crewsab. Motore Diesel di 2,5 litri e trazione integrale inseribile.
All’inizio degli Anni ’90 Opel entrava prepotentemente nel mercato dei fuoristrada all’epoca in grande espansione. Al fortunato lancio di Frontera, nel 1991, fece infatti seguito quello dei pick-up Campo, lanciati già l’anno seguente in due differenti versioni che proponevano un mezzo polivalente, dalle provate capacità come veicolo da lavoro e capace al tempo stesso di prestarsi ad un impiego per così dire “sportivo” nel tempo libero.
Trenta anni fa, nel Maggio 1992, debuttava sul mercato italiano la versione Sportscab con cabina allungata e 2 porte laterali che a Settembre fu affiancata dalla Crewcab con carrozzeria a 4 porte laterali e pianale posteriore accorciato di 34 centimetri per offrire 5 comodi posti all’interno dell’abitacolo. Il processo di progressivo inserimento della Opel nel segmento dei veicoli per il tempo libero era ormai innescato.
Le due versioni di Opel Campo condividevano la componente meccanica: motore Diesel ad iniezione diretta di 2,5 litri da 76 CV (56 kW), trazione integrale inseribile per un utilizzo sempre ottimale in fuoristrada come su strada asfaltata ed ancora sospensioni, sterzo e freni studiati per rispondere nella maniera migliore alle più svariate condizioni di impiego nelle quali il veicolo potesse venirsi a trovare. La sospensione anteriore era di tipo indipendente con barre di torsione, mentre quella posteriore era a ponte rigido con balestra semiellittica a flessibilità variabile per meglio sopportare elevati carichi sul cassone. Lo sterzo a circolazione di sfere era servoassistito per agevolare la manovrabilità nella guida in fuoristrada ed in condizioni particolari come, ad esempio, le manovre di parcheggio. Opel Campo disponeva inoltre di freni anteriori a disco autoventilati e posteriori a tamburo tutti autoregistranti.
All’esterno la linea filante ed arrotondata esaltava l’immagine moderna di Opel Campo cui contribuiva un’ampia gamma di colori che comprendeva anche alcune tinte metallizzate e micalizzate, accostamenti bicolore e la possibilità di ottenere a richiesta strisce decorative laterali. I mancorrenti ed i ganci di fissaggio del carico posti a lato dell’ampio cassone posteriore sottolineavano infine le potenzialità del pick-up Opel, veicolo allo stesso tempo da svago e da fatica.
L’accogliente interno delle cabine era studiato per offrire il massimo comfort possibile su un veicolo di questo tipo. Rivestimenti di alta qualità, colori tenui, sedili anatomici con schienale reclinabile ed appoggiatesta, volante a tre razze (regolabile in altezza, a richiesta), orologio digitale sottolineavano la cura con cui era stato realizzato l’abitacolo. L’impianto dell’aria condizionata era ottenibile a richiesta.
Con l’introduzione del Campo Crewcab si ampliavano le possibilità di impiego del pick-up Opel che rinunciava ad un po’ di carico sul cassone per creare 3 posti in più in cabina, ma non alla funzionalità di questo veicolo capace di offrire al tempo stesso svago e lavoro 24 ore su 24. Di fronte ad un’offerta così diversificata al cliente non restava così che l’imbarazzo di scegliere la versione che meglio risponde alle proprie esigenze di utilizzo. Sportscab o Crewcab che sia, l’Opel Campo si rivelava sempre a suo agio su qualunque percorso ed in qualsiasi situazione grazie alla trazione integrale inseribile, al moderno motore Diesel di 2,5 litri, all’alta portata utile (770-800 kg a seconda della versione) e ad un complesso di finiture ed equipaggiamenti di tipo automobilistico.
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